L’Ing é stato via due settimane e cosí mi sono ritrovata sola a casa in terra straniera.
Le giornate sono passate vie veloci, presa dalle faccende domestiche, ma sopratutto dalle lezioni all’universitá e dai compiti da fare a casa. Le sere/notti invece…diciamo che sono state molto lunghe.
In Italia non ho mai avuto problemi a stare a casa da sola anche la notte, devo dire che invece quest’esperienza mi ha messa alla prova. NOn so se posso dire di avercela pienamente fatta, am per come era iniziata sicuramente é andata meno peggio del previsto.
Ho fatto tante supposizioni per questa inquietudine sono sola in un posto nuovo, la casa é grande e ancora non la conosco bene (le case di notte si trasformano vivono, fanno rumori…), se capita qualcosa avró la capacitá di farmi capire. In preda a queste domande esistenziali e con la compagnia un po’ meno impegnata di quanto offriva Netflix le nottate sono trascorse: in fondo Ha da passà ‘a nuttata“!
Poi l’ultima sera un’illuminazione!!! E credo di aver capito cosa veramente mi rendesse inquieta. Qui il buio é veramente buio!
In Italia ho vissuto sempre a Torino e in cittá il buio vero non esiste, se mi affaccio alla finestra vedo chiaramente se qualcuno passa sul marciapiede. Qui no.
Il giorno in cui l’Ing é rientrato sono uscita di casa verso le 20 per andare all’aereoporto a prenderlo e mi sono fatta un giro dell’isolato.
Tutto buio, la strada illuminata solo dai fari della mia macchina. Ora noi non abitiamo in una casa isolata ma in un bel vicinato con tante case e famiglie. Tutte le luci spente. Solo in qualche casa da dentro filtrava la luce del televisore.
Giá ci eravamo accorti di essere gli unici che la sera si godevano un po’ di fresco nei patio dietro le case, figuriamoci cenare…Mai peró avrei pensato a questo.
Ora non so se sono giá tutti a dormire alle 8 di sera o se tengono le luci bassissime in casa, ma ecco cosa mi turbava l’oscuritá vera che mi circondava.
Sará una nuova cosa da scoprire e a cui fare l’abitudine.