8 Novembre 2016 – It’s Election Day!!

Oggi giornata con gran fermento ovviamente e l’ attenzione di tutti è rivolta ai risultati di questa sera che vedranno l’ elezione di un nuovo presidente. Dopo una campagna elettorale quantomeno singolare e due candidati che nel bene e nel male hanno acceso gli animi di ogni parte elettorale di sicuro sarà un’ elezione che verrà ricordata a lungo. Ma intanto che aspettiamo i risultati vediamo qualche fatto curioso legato all’ elezione dell’ uomo (chissá se domani potremo ancora dire cosí…) più potente.

 

Perchè novembre? Perchè di martedí?

Entrambe le scelte sono legate alle tradizioni del paese e alla pragmaticità degli americani. Novembre perché cade tra la fine dei raccolti estivi e l’ inizio del grande freddo negli stati più a nord. Ed anche la scelta del giorno della settimana, martedì, tiene conto dei ritmi e delle esigenze di quelli che sono stati i primi elettori. Un tempo i seggi presenti nelle cittadine più grandi erano raggiunti a cavallo. Percorrere la strada poteva richiedere anche fino ad un giorno di viaggio. Siccome la domenica era dedicata alla devozione e il mercoledì spesso era il giorno dedicato ai mercati, per cui la gente sarebbe comunque confluita nei centri si è scelto il martedì. Questa scelta dava modo di viaggiare il lunedì, anticipando di un solo giorno il trasferimento e permettendo di adempiere ai propri doveri pur potendo condurre i propri affari nella giornata di mercato.

Perchè rosso e blu?

La scelta è venuta naturale essendo i colori della Stars and Stripes. Oltre a ciò questi colori, opposti nello spettro dei colori, danno anche un grande impatto visivo che sicuramente non dispiace ai media. Ma se negli ultimi anni siamo stati abituati ad associare il blu ai democratici e il rosso ai repubblicani, non è sempre stato così. Nel 1980 quando Reagan vinse in 47 stati a lui venne assegnato il blu e a Carter il rosso, ad esempio.

E se pareggiano?

Cosa accade se entrambi i candidati dovessero conquistare lo stesso numero di collegi elettorali? O nessuno raggiungesse i 270 collegi elettorali? Beh la palla passerebbe alla House of Representatives. Avenne cosí l’ elezione di John Quincy Adams, sesto Presidente. Nessuno raggiunse la maggioranza e le “amicizie” nella HOR gli permisero di essere eletto. Egualmente il Senato eleggerebbe il suo nuovo Presidente e Vice Presidente degli Stati Uniti.

E se vivi o lavori all’estero?

Ai cittadini che vivono all’estero viene garantito di votare. Anche quando i territori non sono i più amichevoli e le situazioni le più quiete vengono fatti grandi sforzi per permettere ai membri delle forze armati di esprimere il voto. Anche gli astronauti nella stazione spaziale hanno l’ opportunità di esprimere la propria preferenza di voto.

I fondi della campagna elettorale

Oggi la gestione dei fondi delle campagne elettorale è strettamente regolamentata per garantire la maggiore trasparenza possibile. Spesso i comitati elettorali utilizzano parte dei fondi per gadget, spot  televisivi spendendo cifre da capogiro. Si dice che anche George Washington investì tutto il suo budget elettorale per “comprarsi” le simpatie degli elettori. Comprò loro 160 galloni di liquore e offrì da bere.

Nettamente in contrasto con le leggi del Kentucky e del  South Carolina che non consentono la vendita di bevande alcoliche nell’ election day.

1984 L’ elezione dei record

Nel 1984 Reagan riuscì in un’impresa che ancora oggi nessun candidato è riuscito ad eguagliare. Riuscì ad ottenere il più alto numero di sempre sia di voti popolari che di collegi elettorali. Questo gli permise di conquistare 49 stati, perdendo solo il Minnesota per 4000 voti.

Il 45esimo Presidente

Chi verrà eletto questa sera il 45 presidente degli Stati Uniti, anche se l’ elenco dei Presidenti eletti conterrà solo 44 nomi. Cleveland, unico a vincere due termini non consecutivi, risulta essere quindi il 22 e il 24 POTUS eletto.