Domani si celebra Thanksgiving. Quest’ anno mi lancio e il menù prevede tacchino. O meglio solo un petto, perchè un tacchino intero in due sarebbe arrivato fino a Pasqua. Di solito nei giorni di festa prepariamo un pranzo come nelle tradizioni italiane. Per questa festa che non appartiene alle nostre tradizioni mi piace invece cercare di seguire le tradizioni. O almeno ci proviamo.

Thanksgiving è la festa americana per antonomasia, in alcune famiglie forse sentita più del Natale. Cosí come la conosciamo oggi si è radicata solamente dalla metà del XIX secolo.

Ma partiamo dall’ inizio e facciamo un salto nel passato…

 

 

Thanksgiving le origini

Dei “Padri Pellegrini”, scappati dalle persecuzioni olandesi l’ anno precedente e arrivati nelle coste del New England, ben pochi sopravvissero  fino alla successiva stagione del raccolto. E anche nel 1621 le previsioni non erano certo rosee. Fortunatamente il raccolto si rivelò più ricco. Questo spinse i coloni a celebrare e rendere grazie.

Qui storia e tradizioni iniziano a mescolarsi perché non ci sono testimonianze dirette che raccontino come abbia realmente preso forma questa prima celebrazione. Basandoci sulle tradizioni sappiamo che fu preparato dalle uniche 4 donne sopravvissute, prima al viaggio e poi alle difficoltà incontrate inizialmente dalla colonia. Vennero invitati anche i vicini della tribù  Wampanoag, che avrebbero condiviso nei mesi precedenti le loro risorse e insegnato a coltivare le terre rendendo possibile il raccolto.

Sicuramente il menù prevedeva cibi caratteristici per la zona e per il tempo dell’ anno. Carne di cervo, zucche e il famoso tacchino.

Negli anni a venire la tradizione si è espansa anche alle altre colonie. Ma per molti anni ha preservato un forte senso religioso e senza troppi fronzoli. In fondo i Padri Pellegrini stavano sfuggendo alle persecuzioni proprio perché parte dei più conservatori e tradizionalisti tra i calvinisti.

Fino ai tempi dell’ Indipendenza, pur diffondendosi, il Thanksgiving rimaneva una festa “locale”: celebrata in giornate diverse e alle volte in occasioni differenti.

Per la prima volta nel 1789 George Washington ne proclamò la celebrazione a livello nazionale. Ma ancora un po’ di strada doveva essere fatta per arrivare alla festa così come la conosciamo oggi.

 

Thanksgiving nel XIX secolo

Dopo Washington altri presidenti hanno proclamato nel corso dell’ anno una giornata di Ringraziamento. Non tutti, però, – Jefferson pare la trovasse addirittura ridicola – e non sempre nella stessa giornata. Per quanto si diffondesse rimaneva comunque una celebrazione particolarmente sentita nelle zone delle 13 colonie iniziali.

È durante i decenni centrali del secolo che, anche grazie alla perseveranza di Sarah Josepha Hale, la festa va configurandosi cosí come la conosciamo. Sarah Hale si dedicò a rafforzare l’ unitá nazionale e a preservare e costruire tradizioni. Era sua opinione che il Thanksgiving fosse la perfetta festa nazionale di cui gli Stati Uniti avevano bisogno.

La Hale stalkerò scrisse lettere appassionate alla sua causa a 5 presidenti fintanto che nel 1862 Lincoln riprese la tradizione di proclamare un giorno di ringraziamento. L’ anno successivo di nuovo venne proclamata al giornata di Thanksgiving nell’ ultimo giovedì di novembre.

Da allora non venne più cambiata fino alla presidenza di FDR.

Thanksgiving Oggi

Nel 1939 gli Stati Uniti stavano uscendo dalla grande Depressione e l’ economia aveva bisogno di ogni spinta possibile. Al tempo pensare di pubblicizzare le vendite natalizie prima delle celebrazioni del Thanksgiving era visto come poco rispettoso – come cambiano le cose ora abbiamo alberi di natale esposti a luglio! -. Nel 1939 novembre aveva 5 settimane “diminuendo” il numero di settimane disponibili per le vendite del natale.

Cosí gli Americani, o almeno alcuni, pragmatici come sempre, hanno pensato bene che la soluzione più semplice fosse semplicemente anticipare la festa di una settimana. Con la tradizionale proclamazione annuale Roosevelt anticipa  quindi la festa di una settimana. Invece di scatenarsi la corsa agli acquisti natalizi si genera lo scandalo. Molti lo vedono come un offesa a Lincoln, senza nessun obbligo di legge alcuni stati continuano a festeggiare nell’ ultimo giovedì, altri festeggiano due volte.

Il caos continua per 3 anni, fino a che nel 1941 interviene il senato e con un emendamento viene stabilito che dall’anno seguente la festività sarà osservata nel quarto giovedì del mese (che spesso per fortuna è anche l’ ultimo così da accontentare tutti). Alcuni stati provarono ad opporsi, qui in Texas mantennero la tradizione legata all’ ultimo giovedí di novembre fino al 1956, ma ormai Thanksgiving cosí come lo conosciamo oggi “era divento legge”.