Oggi é stata una giornata dura, una delle più dure da quando sono qui: la lontananza degli affetti e  la sensazione che la distanza con quello e con chi si é lasciato sia più di quella percepita quotidianamente si sono affacciate prepotenti, lasciando una brutta sensazione di vuoto. Di sicuro questa giornata arriva qualche giorno dopo un brutto spavento che ci ha provocato più di una preoccupazione per chi era a casa e questo non ha aiutato ad assorbire il colpo.

Oggi é venuta a mancare una persona a cui volevo bene, non era una parente e forse neanche un’amica nel senso più stretto del termine, ma era una di quelle persone che fanno comunque parte della tua vita, quelle per cui provi un affetto genuino e che quando vengono a mancare senti che qualcosa cambia.

Questa signora abitava nell’alloggio sotto a quello dove abitano i miei genitori e dove ho abitato anche io fino a che non sono venuta qui; siamo andati ad abitare lí quando avevo poco più che 4 anni e quindi, anche se ho qualche ricordo precedente, posso dire che tutta la mia vita si é svolta in quella casa. Questa persona mi ha vista crescere, ricordo quando da bambina andavo a mostrarle la pagella o come incontrandomi sulle scale avesse sempre una parola gentile. Oggi la sensazione é un po’ come se ne fosse andato anche un pezzettino della mia infanzia.

Il ricordo più dolce, che conservo prezioso, é, peró, molto più recente ed é del giorno del mio matrimonio. Quel giorno non avrebbe potuto esserci in chiesa, ma mi aveva pregato di fermarmi da lei nel momento in cui fossi uscita di casa, perché desiderava darmi il suo augurio e vedermi con l’abito bianco. E meno male che mi sono fermata a salutarla, perché i miei genitori, che erano poco poco emozionati ed agitati, mi hanno letteralmente dimenticata sulle scale con l’abito bianco, strascico e velo, mentre sei precipitavano alla macchina. E così, a 80 e più anni, é stata lei ad aiutarmi a scendere le ultime rampe delle scale e a uscire dalla portina di casa (e solo chi é stato a casa mia sa quanto quella dannata porta sia pesante, stretta e scomoda da uscire). Ci siamo abbracciate e baciate (forse per la prima volta, lei sempre così riservata e io timida), ho finalmente raggiunto i miei genitori frementi sull’auto e sono andata sposarmi nella stessa chiesa dove anche lei si era sposata più di 50 anni prima.

Oggi é una giornata cosí, capitano. Domani questi ricordi non saranno tristi, non ci saranno lacrime e sensazione di vuoto, ma un sorriso e un dolce ricordo. Domani peró. Ciao signora R.