Per gli appassionati di storia americana, in particolare modo di storia presidenziale, questa primavera, il canale Showtime ha offerto una mini serie ad hoc: The First Lady. Nel corso delle 10 puntate, in cui è strutturata la serie, ci vengono mostrati dei momenti peculiari che hanno segnato la vita e il loro tempo da First Lady di 3 delle FLOTUS forse tra le più rappresentative del XX e XXI secolo: Eleanor Roosevelt, Betty Ford e Michelle Obama.

Pur essendoci state anche altre First Lady molto rilevanti nella storia e cultura americana – due esempi esempi eclatanti l’iconica Jaqueline Kennedy e la controversa Hillary Clinton –  penso che la scelta fatta dagli autori della serie sia stata molto azzeccata perché hanno scelto 3 donne che hanno vissuto il loro ruolo in modo molto distintivo in momenti storici che hanno segnato in modo rimarchevole la storia americana: il New Deal e la seconda guerra mondiale, gli USA post Watergate e la prima presidenza di una persona di colore nonché la prima presidenza in era post 11 settembre.

Molto efficace è il passaggio nel corso degli episodi tra le vite delle protagoniste, così da rimarcare maggiormente similitudini e differenze nelle loro esperienze. Eventi che hanno cambiato la storia americana, e anche mondiale, sono di sfondo nella vita di queste donne. Donne che si trovano a ricoprire una carica pesantissima, ma che ci vengono mostrate in questa serie con tutti i pensieri, dubbi e frustrazioni di quello che accade una volta che si chiudono le porte sui saloni delle stanze pubbliche della White House.

Certo non si può dimenticare che siamo di fronte a una serie TV e non a un documentario. Ci sono sicuramente licenze nel racconto e nei dialoghi, qualche adattamento cronologico perchè comprimere tutto in 10 puntate non sarebbe stato possibile. Se è stato arduo per Betty Ford che è stata Flotus per soli 2.5 anni circa, pensiamo a Eleanor Roosevelt che servito il Paese ricoprendo la carica per 12 anni, che probabilmente lei avrà sentito come molti di più visti gli accadimenti. Senza contare quanto hanno fatto dopo aver lasciato la loro carica di First Lady.

Sono curati i costumi e le ricostruzioni, efficace è l’inserimento di spezzoni di immagini del tempo. Ma il plauso principale va dato alle protagoniste.

Michelle Pfeiffer si riassume solo in meravigliosa nel ritratto che ci regale di Betty Ford. Entra nel personaggio con una grande naturalezza ed un’eleganza che non si perde anche nelle scene più drammatiche che mostrano le debolezze personali di questa donna.

Gillian Anderson come sempre sempre regala ai suoi personaggi una grande profondità. La sua Eleanor Roosevelt non sprizza grande simpatia, pare che non fosse la sua dote più grande anche secondo i suoi contemporanei, ma ci mostrano la grandezza culturale e politica di questa donna precorritrice dei sui tempi. Nella recitazione forse viene un poco penalizzata da certe similitudini in un  altro suo ruolo, Margareth Tatcher in The Crown, dove anche in quel caso ha dovuto rappresentare una figura spigolosa e forse resa ancora di più tale dalla ruolo che ricopriva. Aggiungerei qui una menzione per Kiefer Sutherland, for il più efficace dei tre attori di supporto con la sia rappresentazione di Franklin D. Roosevelt. Gli altri presindenti sono intepretati da O-T Fagbenle per Barak Obama e Aaron Eckhart nel ruolo di Gerald Ford.

Nota dolente per me Viola Davis nei panni di Michelle Obama. Bravissima attrice qui si apooggia troppo nel replicare i manierismi, il modo parlare della Obama fino quasi a farla sembrare non dico caricaturale ma sicuramente molto forzata. In più  secondo me ci presentano una Michelle Obama dove viene dato risalto ad asprezza e una durezza, quasi rabbia, che almeno nella figura pubblica non si vede per quanto sicuramente conosciamo la ex Frist Lady come una donna forte. Sicuramente il fatto di impersonare una persona ancora in vita, che conosciamo bene nella voce, nei modi di fare non aiuta  a ricreare un personaggio credibile come può avvenire per personaggi che fanno parte delle storia e di cui addirittura abbiamo pochi contributi audio e video come per Eleanor Roosevelt.

La critica ha dato risposte contrastanti su questa serie, il mio giudizio è positivo. Scegliere quali figure presentare non deve essere stato facile, ma si è rivelata una scelta azzeccata. Sicuramente non manca il materiale qualora si dovessero produrre ulteriori stagioni.