Abitudini che cambiano quando ci si trasferisce in un altro paese è abbstanza normale. Spesso, però, si tratta di cambiamenti di necessità od opportinità: praticamente ci si adatta agli usi e costumi locali per poter interagire meglio con le persone o magari per necessità lavorative o personali.
Ad un certo punto ci rende conto ch invece alcune abitudini sono cambiate in modo radicale fino a renderle gesti naturali o che vengono cercati/ fatti con volontà in quanto si preferiscono alle abitudini precedenti. Essendo spesso cambiamenti lenti e graduali non sempre se ne ha la percezione fino a che un giorno non ci pensa attentamente.
Di seguito vi racconto alcune delle mie abitudini che sono completamente cambiate da che mi trovo qui in Texas, abitudini che oggi mi sembrerebbe quanto meno bizzarro cambiare per tornare alle precedenti.
Cenare presto. Questa é sicuramwente una delle abitudini inziate per adeguarsi alle usanze locali e interagire meglio con le altre persone. All’ inizio andare a cena fuori con gli amici alle 5/5.30 era uno shock e a casa si cenava alla solita ora. Ora quando vita quotidiana e lavoro lo permettono cenare alle 5.30/6.00 é diventata una preferenza. Rende la serata molto più produttiva; una volta sisteamata la cucina c’é ancora tempo per fare diverse cose. E soprattutto il riposo notturno é decisamente migliore.
Maggiore attenzione allo spazio personale. Chi mi conosce sa che non é che sia mai stata una da grandi smancerie, ma il classico kiss/kiss sulla guancia e un abbraccio di saluto con parenti ed amici hanno comunque sempre fatto parte della normalità quotidiana. Ricordo ancora come all’ inizio mi veniva uno slancio spontaneo e vedevo le persone un poco irrigidirsi o come al massimo per assecondare la calorisità italiana di fretta si svicolava entrambi in un side hug (che inizialmente mi parevano alcquanto bizzarri). Dopo 9 anni pensare a baci e abbracci con persone che non sia veramente in uno strettissimo rapporto di confidenza ed amicizia mi pare una grande forzatura e io stessa non mi sentire a mio agio.
Maneggiare i soldi alla cassa nei negozi. Appena arrivata mi capitava di appoggiare banconote e monetine sulla mensolina sopra i registratori di cassa o mi trovavo a fare grossi equilibrismi quando mi ridavano il resto in mano con cartamonete e monetine tutte insieme. Spesso poi dopo che appoggiavo sulla mensolina le monetine scivolavano ovunque perchè non esiste la vaschettina rientrante che nelle casse dei supermercati sostituisce il classico piattino alla cassa di bar e tabaccherie. forse avrei dovuto insospettirmi prima, ance considerando le espressioni non sempre positive delle cassiere, ma ci ho messo un po’ a scoprire il denaro deve essere sempre passato direttamente nelle mani (così come la carta di credito nei ristoranti e le ricevute nei ristoranti). Porgere direttamente il denaro è visto come un segno di rispetto mentre poggiarlo – anche se fatto senza nessun intento negativo – suona un po’ come “toh tieni!”
Non starnutire o soffiarsi il naso in pubblico. All’ inizio era stato un po’ uno shock anche realizzare che non è conveniente mettere la mano d’ avanti come ci insegnano da bambini per starnuti e colpi di tosse, ma negli ultimi due anni credo che ormai più o meno tutti siamo shiftati all’ incavo del gomito. Chiariamo subito che l’ aternativa della tirata sul dal naso continuo a trovarla altrettanto orribile, ma pensare di soffiare il naso o starnutire in pubblico ormai non riesco proprio a farlo. Se vedo qualcuno maneggiare un kleenex anche solo vagamente usato inizio a prendere una distanza di sicurezza. E questo da sempre non le abitudini abbiamo dovuto tutti cambiare a causa della pandemia. Finalmente ho capito anche le tante scene in film e telefilm dopo la classica ragazza disperata viene mostrata al massimo del suo minimo quando di fronte all’ amica di turno inizia a singhiozzare e asciugarsi lacrime e naso nei fazzolettini di carta; non che a nessuno piaccia maneggiare i fazzolettini usati di altri, ma diciamo che è fatto più chiaro il significato di quelle scene.
Mandare biglietti di auguri e ringraziamento. Penso che sia un’ abitudine molto bella e che ho fatto da subito mia. È vero che spesso un “grazie!” o un “auguri!” a voce potrebbero essere sufficienti, ma quando ricevi un bigliettino mi pare che si crei un qualcosa di più tangibile. Qualcuno ha speso qualche minuto del suo tempo per pensarti e avere un gesto gentile per te.
Quando ho vissuto in Argentina mi è successa la cosa inversa per gli abbracci.
Da brava piemontese non ero una fan scatenata di baci e abbracci… non ti dico come mi sentivo a baciate ed abbracciare gente che avevo conosciuto un paio di ore prima. Quando sono tornata abbracciavo e baciavo chiunque 🙂
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