… Di cui FORSE non vi parleró.
Una delle cose con cui si devono scontrare le expat americane, non so se tutte, ma sicuro chi viene in stati dibattuti come il Texas, sono domande del tipo: “Ma come fai a non avere paura a stare dove c’é la pena di morte? Ma hanno tutti la pistola, non hai paura che ti sparino? Hanno tutti il cavallo, vero?”
Ecco queste domande molto presto iniziano a suonarti un poco come l’associazione “Italia: pizza, mandolino e mafia” di cui credo siamo stati tutti, in patria o no, vittime almeno una volta. Ormai gli occhi di riflesso iniziano a roteare verso l’alto, ma in fondo si può comprendere che ci siano pregiudizi o idee falsate, soprattutto verso qualcosa che non si conosce o non si é vissuto in prima persona; la risposta parte ormai automatica “No, non ho paura anche quando arriverà il visto che mi consentirà di lavorare avevo in mente carriere diverse da “efferato omicida”; non tutti ma molti sì, comunque guarda mi sento più sicura qui che in Italia; no non vanno tutti a cavallo 🙂 “.
A quel punto il discorso si spera si chiuda e si passi oltre, ma quasi immancabilmente parte la risposta “Non so come tu faccia, non é possibile, non ci credo, io non potrei mai….” ovviamente tutte esclamazioni/domande retoriche perché quasi nessuno a quel punto si ferma ad ascoltare le mie risposte o é realmente intenzionato a sapere cosa penso a riguardo, ma solo vuole solo dimostrarmi come non sia possibile sostanzialmente stare bene qui nonostante tutto.
E non crediate, succede anche con chi qui é venuto a viverci. “Non so come tu faccia per me é impossibile vivere qui e convivere con certe realtà, sono totalmente diverse da quella che é la mia cultura…” Precisiamo subito una cosa, nessuno deve per forza farsi piacere il vivere qui, per qualsiasi motivo. Se un posto non piace a noi o non va bene per noi non é che, peró, automaticamente deve avere una connotazione negativa. Non ti piace, é un tuo diritto, amen fine della storia. Cioè non é che siamo qui dietro prescrizione del medico, se proprio non ci piace si cambia, si torna indietro. A questo punto di solito spunta l’obiezione “E ma sai siamo qui perché ci hanno fatto un’offerta a cui non potevamo dire di no!” Ecco per me quelle di solito sono le offerte cui dovrebbe essere in un certo senso più facile dire di no, perché quasi sempre come si suol dire piovono sul bagnato. E non c’é nulla di male a scendere a compromessi (quando non danneggiamo altri) per ottenere una posizione magari più remunerata o che ci da maggiori soddisfazione. Mettiamo sulla bilancia quello che avremo e quello che dovremo accettare ed evidentemente la bilancia pende da un lato. Le offerte a cui non si puó veramente dire di no sono quelle per cui arrivi ad essere disposto a spedire tuo figlio in un trolley da tanta che é la disperazione in cui vivi, non quelle che di solito ci portano ad essere expat oltreoceano.
Ma rientriamo nel seminato, dicevo il punto é che locali o no, la maggior parte delle persone alla fine, quando ci sono di mezzo argomenti spinosi come questi, non é realmente interessata a capire come faccio a stare bene qui nonostante tutto. Ovviamente non cadetemi nel tranello che tutto mi possa andare bene. Non sono partita per venire a vivere negli USA perché avevo l’American dream, non ho le fette di prosciutto sugli occhi e i problemi, le cose che non vanno, le vedo bene. Nessun posto é perfetto in assoluto, puó, forse, diventare perfetto per noi, un po’ come quando si sceglie un compagno per la vita. Ma qui vivo bene, perché mi sento libera a prescindere che io sia d’accordo o no con alcune cose che mi circondano.
Questo non é un blog politico quindi non voglio aprire dibattiti, in più non avrei le competenze e l’autorevolezza per potermi arrogare il diritto di giudicare o fare campagne pro/contro qualcosa. Alle volte con altre blogger con cui ho parlato di questo aspetto e ho detto “Ma neanche tu tocchi cerchi argomenti del tuo paese” mi hanno risposto “Eh ma non sarebbe rispettoso della loro cultura,religione…… “, perché per me dovrebbe essere diverso? In fondo non ne sono neppure nella condizione, io qui sono ancora un ospite, il che non vuol dire che non osservi e non abbia le mie idee, ma chi di noi troverebbe rispettoso un estraneo che entra in casa nostra e ci dice come dovremmo vivere? Un giorno, spero non troppo lontano, avrò la possibilità anche io di “dire la mia”, ma lo farò nell’impegno sociale e civile della comunità in cui vivo, votando quei candidati che spero rappresenteranno il mio punto di vista e cose così. Nel frattempo vivo la mia vita di ogni giorno, nella libertà che mi é data e con le mie idee. In questi mesi ho avuto molti scambi di opinioni in merito con italiani o texani, che realmente erano interessati al punti di vista di chi avevano di fronte, alle volte perché era favorevole alle volte perché era contrario al loro, alle volte perché era quello di qualcuno con un background opposto al loro alle volte simile. A questo scambi sono sempre disponibile, ma non per chi vuole solo dimostrarmi e convincermi che non é possibile stare bene o che é un posto orribile in cui vivere. Perché per me non é così. Punto.
Hai ragione, ogni volta che siamo venuti in US abbiamo trovato più persone che, sapendo che eravamo italiani, ci dicevano: ah mafia. Che nervoso. Essere associati alla mafia solo perché italiani è davvero triste e sconfortante.
Odio i luoghi comuni.
Infatti ed é fastidioso quando spesso come in questo caso le persone non hanno la reale percezione della gravità della loro affermazione. A me da fastidio e lo trovo poco rispettoso per quello non capisco perché un italiano possa dire degli americani per dire guerrafondai senza pensare di fare un offesa simile…di solito mi rispondono “eh ma non siamo mica tutti mafiosi” “Ma perché pensi veramente che tutti gli americani si sveglino la mattina pensando a chi andare a bombardare?”
Mi trovi perfettamente d’accordo. Vivere in un paese e trovarsi bene in esso non vuol dire necessariamente essere d’accordo con tutto quello che lo caratterizza..se ne avessi avuto la possibilita’ sarei rimasta in Italia, ma mica perche’ ero d’accordo con la mafia o la corruzione o il non rispetto del bene comune!!
Come dici tu, e’ una questione di bilanci. Io ad esempio non vivrei in un paese arabo, a meno che non ci fossi obbligata da non avere proprio nessun’altra scelta…quindi non lo faccio, non e’ che ci vado per poi lamentarmi…anche perche’, come dico spesso anche agli altri expat che sono qui, va bene non essere d’accordo ecc, ma la critica continua e’ uno “sputare nel piatto dove si mangia”, che trovo comunque fuori luogo.
Mi sono lasciata prendere, scusa!! 🙂
e scusa di che? Ognuno di noi sceglie cosa é giusto per se stesso e la sua famiglia, quali compromessi vuole o puó accettare; né per essere rispettosi si deve sempre per forza tacere, ma come dici tu se la critica é continua forse non é il posto che é sbagliato ma sei tu nel posto non giusto per te.
…epperò alla fine non ci dici quello che pensi.. non dico esprimere giudizi, quello no, però la tua opinione, e quella di chi come te vive in America provenendo da contesti culturali parecchio diversi, mi interessa tanto..
Ho scritto forse non ve ne parlerò, magari un giorno…;)
Hai perfettamente ragione a differenza del nostro paese che uno straniero può fare ciò che gli pare mancando di rispetto a chi ci è nato e ci vive,Io sono come te il rispetto per il paese dove si sta ci deve sempre essere, che pii le mie idee siano diverse è normale se fossimo tutti ugulai sai che barba….
Io sono dell’Idea che se stai male un altro posto lo trovi , non sei obbligato a stare li.
E un avventura è un momento della tua vita, è una tua scelta che poi sia sbagliata o meno quello dipende da te , ma non puoi chiedere ma come fai? ma ci riesci.. ecc.. per me non ha senso io ti dico che sto bene perchè dovrei preoccuparmi. Mi possono sparare li come qui , mi può succedere un qualsiasi avvenimeno qui o li.. E allora perchè preoccuparsi? Prendi la tua vita come un avventura , questo farò io se il destino mi porterà all’estero è un altro mondo , un altra cultura , è un altra vita e cosi va vissuta al momento godendosi a pieno tutto quello che ti da …
Se dovevo rispondere io a quelle domande avrei detto sicuramente “stavo peggio a casa mia qua mi sento la vita intorno…” ma questa è una mia opinione.
Bellissimo Post Vale come sempre ..
E in risposta al tuo messaggio nel mio blog … Posso Indovinare???? secondo me scegli ……:P lo so cosa scegli…
Un forte abbraccio e buon week end Vero
😀
non avrei potuto dirlo meglio, e` un po’ come sputare nel piatto in cui si mangia! Certo che il paradiso in terra non esiste, e qui ci sono enormi contraddizioni ma, come dici giustamente, non ce l’ha ordinato il dottore di venire qui… una volta che ci sei, cerchi di vivere al meglio (e si`, anch’io ci vivo bene: nonostante tutto i pro sono ancora piu` dei contro).
Un abbraccio da Reno NV (altro stato con pena di morte, armi e cavalli 😀 )
esatto
Quanto hai ragione!! Che poi non è tanto il non essere rispettosi del paese in cui si vive quanto proprio avere la possibilità di esprimere una opinione contraria. Questo paese è libero, ha tanti pregi e tanti difetti, come qualsiasi altro posto. Ma nessuno qui viene arrestato o torturato o condannato a morte per aver espresso un parere contrario a chi governa. Com’è che invece i benpensanti fanno un paragone tra l’America capitalista ed i paesi comunisti, dove invece non si può affatto dire ciò che si pensa?
Nell’ultima frase dici tutto: agli scambi sei sempre disponibile. Non a sorbirti chi deve per forza convincerti di quello che pensa senza che gli interessi la tua opinione. Poi mi interesserebbe molto se approfondissi anche dicendo quello che pensi tu.
Secondo me, sono due le categorie generali di chi critica un paese: chi critica le cose criticabili/stereotipi, ma qui non ha mai vissuto e spesso nemmeno messo piede (e allora dici, che cacchio ne sai?), e chi critica di tutto, e qui ci vive… e se ci vive da magari da 6 mesi, a me girano le balle viene da ridere… perché l’impressione che uno può avere di un paese in pochi mesi ha poco a che vedere con la relata complessa del paese stesso 9che solo chi vi vive da qualche anno può capire davvero)… Se poi, invece, ci vive da anni e continua a lamentarsi e criticare (e ce ne sono…), la domanda e’ una sola: la frontiera e’ aperta, perché sei ancora qui? See ya.
Inutile dirlo, ho zero pazienza con tutte le persone che ho menzionato nel mio commento… 🙂
Opinioni interessanti. Mi viene da pensare però che, in linea di massima, è il popolo a formare lo Stato e non il contrario. In Italia abbiamo un mare di guai, io da italiana orgogliosa, vedo i tanti pregi e non parlo solo della bellezza, del buon cibo, dell’eleganza e buon gusto, no parlo anche della sanità, della scuola, dei diritti dei lavoratori, eccetera … spesso, anzi spessissimo, noi italiani critichiamo l’Italia, direi che è lo sposrt nazionale di chi ci vive e di chi è espatriato, la critichiamo senza vedere o conoscere la realtà italiana che è davvero varia e che cambia profondamente da Nord a Sud, però siamo anche diventati un Paese diffidente, più chiuso, c’è tanta corruzione, razzismo, mancanza di fiducia. Non possiamo sempre lamentarci della classe politica o degli altri italiani, perchè è il popolo che partorisce la propria realtà, anche se molto molto spesso il popolo viene manipolato dai media. In America non può essere diverso, è la natura umana ad essere così. Quando si vive immersi in una determinata cultura, si tende a giustificarla e amarla o ad odiarla, nel primo caso si tratta di sopravvivenza, nel secondo di ribellione. Se in America le armi sono diffusissime, se in alcuni stati la pena di morte è i vigore, non è perchè i politici sono avulsi dalla realtà e fanno quello che gli pare, è perchè la maggioranza del popolo vuole sia così, lo appoggia e condivide; che il popolo sia completamente convinto o manipolato poco cambia, la realtà è quella. Che in Italia non siano tutti mafiosi è un dato di fatto, ed è un luogo comune affermarlo, che però in Italia gli italiani non si battano strenuamente affinchè la mafia venga sconfitta è altrettanto un dato di fatto. Se io sono costretto a vivere in un posto che non mi piace, finirò col ribellarmi, se io ho scelto di vivere in un posto del quale non condivido tutto, col tempo probabilmente finirò per adattarmi e accettare anche quelle abitudini che altrove vengono viste come discutibili e trovare mille giustificazioni, si tratta sempre di sopravvivenza, non si può vivere ogni giorno con se stessi, sapendo di condividere qualcosa che ci ripugna, meglio trovare motivi e giustificazioni. E’ umano, è comprensibile e a volte è l’unica scelta. Io la penso così.
Ottimo post!
Spesso in Italia mi sono ritrovata a parlare con gente che mi diceva “no ma che schifo l’America io non ci vivrei mai perche’ tutti hanno le pistole!”.
A parte che di solito questa gente in USA manco c’e’ mai andata, ma secondo me una cultura e’ un pochino piu’ ampia di un singolo aspetto. Io sono contro la pena di morte ma pure in Italia ci sono tante cose che non mi piacciono, per cui…
(senza contare che dipende da Stato a Stato anche in America. la gente assume che stando qui sia circondata da ciccioni che vanno da McDonald’s, invece vivo in un posto dove la gente e’ di gran lunga piu’ fit che in Italia e mangiano solo frutta verdura e quinoa organica…)
Anche io vivo in Texas da quasi 2 anni, ma non in una grande citta’ purtroppo, nel Central Texas a un passo da Fort Hood. Che dire, vero che tanti stereotipi sono falsi eh, non tutti son cosi’, ma e’ anche vero che nella mia ora di strada per andare al lavoro guido tra cavalli, vacche, capre, e quelle orrende “case mobili”…. Insomma, gli stereotipi sono in genere un allargare alla totalita’ cose vere per una piccola parte della popolazione. Del resto tutti gli italiani non saranno mafiosi e mammomi, ma alcuni ahime’ si. Per ora comunque la cosa che piu’ mi chiedono e’ se qui e’ una zona semi-desertica, hanno tutti in mente l’Arizona o al massimo la zona sud-ovest del Texas! Altro che deserto, qui piove da una settimana 😀 Comunque per fortuna tra meno di un anno saremo in una zona piu’ civilizzata, East Coast arriviamooooo 😀
hai perfettamente ragione, è capitato anche a me con gli stessi italiani, sono Siciliana e mi sono trasferita in un’altra regione per lavoro, tante persone mi hanno chiesto se ho vissuto in mezzo ai mafiosi come se la Sicilia fosse abitata solo da mafiosi…, odio i luoghi comuni
Ok, il fatto di essere associati alla mafia, è molto generalizzato. Ho avuto amici che sono andati in Grecia, e si sono visti dire: “Italiani? Ma-fia”. E a quanto pare non è che siano rimasti proprio contenti…
Se per questo non associo l’America alla pena di morte, nè all’andare a cavallo.
C’è da dire che le armi però, girano più facilmente.
secondo me la cosa più importante è confrontarsi, con le orecchie ben aperte. poi nessuno deve cambiare opinione per carità… ma parlare per parlare non mi pare una cosa furba nè, soprattutto, fruttuosa!
Mi viene da ridere perche’ la prima volta che venni in Texas per cercare casa qualche mese fa, vidi un poliziotto a cavallo a downtown e pensai: “Ah, ma allora e’ vero!” 😀 😉
😀