Domenica, sfidando il thunerstorm watch (e ovviamente ci siamo finiti in mezzo) abbiamo pensato di andare a fare una gita a Dallas.
Le cose da visitare sarebbero molte, ma noi volevamo prendercela con comodo e quindi abbiamo fatto solo due tappe decisamente diverse tra loro, pero’.
La prima é stata recarci a visitare il Sixth Floor Museum. Si tratta del museo dedicato all’assassinio di JFC, museo allestito al piano dove secondo, la versione ufficiale, sarebbero partiti i colpi mortali. Devo dire che é stata una visita che mi ha colpito molto, devo dire che a livello di nozioni (essendo appassionata di storia Americana e avendo letto diversi libri) piú o meno sapevo quanto era presentato; quello che colpiva era vedere le persone che ci circondavano, veramente toccate. Cio’ rendeva tangibile quanto questo fatto abbia toccato questo Paese e lo tocchi ancora ora a 50 anni di distanza.
E da Italia ho pensato che a quanto pare non siamo gli unici ad avere delle storie decisamente non chiare che segnano la nostra nazione.
Il museo é interessante e ben curato, ma quello che colpisce é la grandiositá del nulla, del silenzio dove é accaduto il fatto, sulla strada dico. Non vi é nulla solo due croci sull’asfalto che segnano i punti in cui i colpi hanno colpito JFK. Credo che questo vuoto segni il grande vuoto che si é creato con quegli spari. Un po’la stessa sensazione che si prova ad Arlington dove il presidente riposa (qs il resoconto del nostro viaggio 2010).
Poi ad un certo punto ti accorgi che una “certa signora” non solo é sempre incinta ma fa il giro del mondo perché noti un allegra famigliola genitori e figli adolescenti che pensa bene di fare le foto ricordo in mezzo alla strada ridendo…
Visto che nel frattempo che visitavamo il museo il tempo era migliorato ci siamo recati verso la nostra seconda meta, sempre parte della storia americana ma della storia pop, popolare.
Siamo stati al ranch Southfork, quello in cui sono ambientante le vicende di Dallas.
Appassionata di telefilm io ricordo che mia nonna non se ne perdeva un episodio e anche adesso devo dire che i ricordi d’infanzia mi hanno portato a seguire le vicende della nuova generazione Ewing. E poi perdonate ma farlo da Texas é molto Texano 🙂
Si puó visitare un piccolo museo (che non é nulla di che) e il ranch, ranch che é stato usato solo per le riprese degli esterni anche perche’nella serie sembra un gran maniero con mille camere, ma a dire il vero é piuttosto piccolo.
Specifico meglio non é grande per gli standard di qui: ricordate ogni cosa in Texas é grande (una delle prima cose che mi hanno detto quando sono arrivata: “The Texas is big and everything in Texas is big!”). Di sicuro i grandangoli delle telecamere fanno miracoli (sopratutto con la piscina!).
E’ stata comunque una cosa simpatica da fare per trascorrere il pomeriggio.
Prima di rientrare abbiamo fatto un altra tappa, ma questa decisamente meno a “stelle e strisce”, quindi ne parliamo nel prossimo post.
Dimenticavo al mattino ci siamo fermati anche a fare il brunch il mio primo brunch, ma anche se questo voglio poi scrivere un post.
Le foto sono prese dal web, perché come al solito vorrei fare dei grandi reportage e poi mi faccio prendere dai posti che visito e non scatto nulla.
Quanto ti invidio! Ho avuto la stessa sensazione della “signora” sempre incinta a Ground Zero anni fa, quando la gente faceva le foto in posa sorridendo davanti ai cancelli del cantiere dove stavano ancora togliendo le macerie delle torri gemelle…
so di essere monotona, ma adoro questi post in cui ci parli dei luoghi che visiti in america…sopratutto perchè è possibile che io non ci vada mai.
la donna incinta delle foto…beh, c’è ovunque!
Non si puo’ mai dire! Se avessero chiesto a me dove avrei festeggiato le 35 candeline non avrei mai neanche pensato al Texas!!!
Leggere i tuoi post usa mi da sempre un gran senso di Invidia Vale .. vorrei avere anche o questa possibilità, staremo a vedere se nel mio destino ci sarà o meno.. Nella mia vità sognavo tanto di viaggiare e vedere posti al di fuori del nostro paese l’America è sempre stato il primo fra tutti ..
Staremo a vedere dove il mio destino mi porta intanto continua a leggermi i tuoi post che sono sempre bellissimi …
Passando a cose serie…
Una cosa è certa non mi piace chi manca di rispetto alle persone che non ci sono più e che hanno costruito qualcosa di bello e sincero nelle loro vite come ODio chi si fa le foto su disastri.. ( vedi NY 11/09 vedi Concordi 01/12 Vedi Emilia 05/12 )Fotografare è lecito ma sempre nel rispetto delle persone che hanno perso.