Chi diventa expat venendo a vivere in Texas di sicuro una delle prime domande che si sente fare da parenti ed amici é: “Ma é vero che vanno tutti a cavallo e hanno le pistole?” No, non vanno tutti a cavallo e sí, molti hanno la pistola. Ma questa é una risposta semplicistica (ovviamente non mi riferisco all’aspetto equino della vicenda).
Se si sta qui un po’ di sicuro si hanno aneddoti da raccontare a riguardo, perché, prima o poi, si scoprirà che qualcuno fra le cerchie dei tuoi conoscenti, forse la persona che meno avresti sospettato, é armato, e se non gira armato tiene un’arma in casa. I texani stessi con ironia capita che facciano battute a riguardo, ma come sempre c’e’ un ma! Un conto e ridere e scherzare tra amici, dove é chiaro il contesto, si conosce il pensiero di chi ci sta di fronte. Diverso é quando decidiamo di raccontare come blogger pubblicamente i posti, le persone che ci circondano. In questo caso, ci autoproclamiamo ambasciatori della terra che ci accolto e nella quale noi abbiamo deciso di andare…in questo caso dovremmo cercare di essere il più obbiettivi possibile. Come troviamo rude quando qualcuno all’estero ci fa battute sui luoghi comuni italiani (del tipo pizza,mandolino e…mafia) al tempo stesso dovremmo evitare di caderci noi per primi, che siamo anche ospiti.
Come dicevo alla domanda “i texani girano hanno le armi?” la risposta sincera é sí, inutile girarci attorno. Di sicuro entrare nei locali che espongono i cartelli che dicono che le armi non sono consentite é inusuale, al supermercato non ti aspetti di poter comprare pistola e fucile…Ma come dicevo prima c’é sempre un ma, anzi in questo caso più di uno.
Innanzi tutto bisogna ricordare che questo é uno dei grandi problemi che divide gli schieramenti politici di questo paese (per quanto in Tx la maggioranza propenda decisamente verso il colore rosso) é proprio il possesso delle armi. Sono temi delicati, ci sono stati, in tempi anche recenti, fatti di cronaca nera o anche incidenti che hanno acceso violentemente il dibattito politico. Non bisogna mai dimenticare che, mentre noi siamo abituati a una storia millenaria, questa é una nazione giovane, con un’estensione che talvolta determina distanze non solo geografiche ma anche di stili di vita fra i suoi abitanti. Questi dibattiti sociali per certi versi ne sono un punto di debolezza e per altri sono la sua grande forza perché la rende una nazione ancora in crescita.
E poi, se invece vogliamo rapportarci alla realtà texana e ai texani, presentarli tutti come dei novelli Walker Texas Ranger ne da un’immagine assai distorta. Qui uno degli avverbi che va per la maggiore é friendly (amichevolmente) e rispecchia quello che sono. Ovvio che qui, come in qualsiasi altro posto al mondo, si incontreranno persone maleducate e cafone, ma se uno deve descrivere i texani non puó che dire che sono persone gentili e disponibili: friendly! Portano le pistole? Sí, ma non sono certo tutti dei guerrafondai violenti, bisognerebbe fermarsi a capire perché le portano; capire la cultura che c’é alla base del possesso delle armi, cultura che é legata alla storia di paesi di frontiera, ad un forte senso di libertà (ovviamente non mi riferisco alla libertà di poter sparare a destra e manca ) che deve essere difesa.
Dovremmo cercare di comprendere (inutile dire che tale verbo a un significato che nulla a che vedere con il concetto di condivisione) la cultura che ci circonda prima di farne scherno pubblicamente.
Ovviamente queste righe non sono riguardo il problema del possesso delle armi, né una difesa dei simpatici texani, ma semplicemente una riflessione sul fatto che noi tutti blogger dovremmo più spesso ricordare che non solo siamo ambasciatori della nostra terra, ma che lo diventiamo anche di quella che ci accoglie: cerchiamo di capire la cultura che ci circonda invece di chiuderci sui pregiudizi che magari avevamo prima di partire!